Il rapporto tra arte, artigianato e design è qualcosa di molto complesso e che vede una serie di intersezioni costanti, in cui una disciplina è il prolungamento dell’altra, la sua estensione più naturale e dinamica.
C’è, del resto, alla base di tutti questi campi un’abilità prima di tutto manuale e che vede al centro un uso mirabile dell’intelletto: lo stesso che abbiamo analizzato parlando dell’intelligenza artigianale, contrapponendola a quella artificiale di cui tanto si sente parlare nell’epoca contemporanea.
E c’è un aspetto con cui però l’arte ha qualcosa in comune proprio con l’intelligenza artificiale: il suo continuo e costante essere al passo con i tempi e col progresso.
Un tratto che ritroviamo anche nelle sculture funzionali, le quali sono a tutti gli effetti una delle espressioni più interessanti del design.
Rappresentano infatti il focus e l’anima di oggetti che sono pezzi unici, e in quanto tali frutto di una storia che parte da lontano e che ha sempre uno sguardo rivolto al futuro, oltre che al presente, visto che è nell’hic et nunc che i singoli manufatti recepiscono una destinazione d’uso più autentica.
Oggi analizziamo il legame profondo che sussiste tra design e scultura: la forma d’arte che forse maggiormente si avvicina a un sapere artigianale, vista lavorazione concreta di una materia che è “in carne e ossa”, tattile, non soltanto visiva.
Le strade affini di scultura e design
L’artigianato, ma anche l’industria, è legato a doppio filo col progresso e l’ottimizzazione dei processi.
L’estetica si trova correlata alla funzionalità: il design può essere visto come una manifestazione poetica e pratica di questo concetto, risultando correlato a un’arte in particolare, ovvero la scultura, seppur con importanti e sostanziali differenze rispetto all’intento iniziale.
A cambiare è infatti la motivazione, che se nella scultura ha una valenza prettamente decorativa ed estetica, nel design trova prima di tutto un’utilità pratica.
Lo scultore è un’artista e in quanto tale segue una sua connotazione interiore, una sua specifica linfa vitale che si manifesta nel manufatto. Il designer è interessato a produrre qualcosa di utile, di funzionale. Entrambi desiderano offrire al mondo oggetti che travalichino il tempo e che potenzialmente possano durare persino in eterno.
In comune hanno anche una scelta sapiente dei materiali, che parte da una profonda conoscenza di quanto presente in natura e dalle tecniche attualizzate dall’uomo.
Questo perché è proprio l’aver acquisito una conoscenza considerevole e culturale di ciò che in quel preciso momento storico è possibile fare che diventa un valore, così come una fonte di esperienza concreta e creativa.
Scultore e design non sono poi così lontani, quindi, come confermano le mostre proposte da galleristi e istituzioni, dove accanto alle opere dei Maestri – antichi e contemporanei –, sono esposte quelle designer.
Evidenzia Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano, che “per l’artigiano, la mano ha una memoria del gesto assolutamente straordinaria, ed è questa memoria che gli permette di progredire costantemente.”
Qualcosa di analogo avviene nel designer e nello scultore, oltre che nell’artista in generale. È dalla memoria che prendono vita le sculture funzionali, come porta oggetti e non solo. Come pezzi unici di design, invero.
Sculture funzionali: una risposta al problema della sovrapproduzione
Proviamo a pensare a quanti oggetti si producono nemmeno ogni giorno, ma ogni ora, nel mondo? Avere un dato complessivo è pressoché impossibile ma c’è una questione che accomuna tutti i settori dell’economia: si tratta del problema della sovrapproduzione.
Prendiamo ad esempio uno dei settori più colpiti da tale fenomeno, ovvero quello della moda, che è stata fortemente cambiata nelle sue dinamiche più importanti in seguito all’avvento del fast fashion, verificatosi all’inizio degli anni Duemila.
Quali sono le conseguenze di questa sovrapproduzione? Molto spiacevoli, invero, a fronte di un impatto sull’ambiente semplicemente devastante e legato al fatto che oltre a comprare di più rispetto al passato, ognuno di noi molte cose in realtà non le acquista, se si fa un raffronto con un quanto effettivamente prodotto.
È in questo contesto che una concezione attuale del design che vede al centro oggetti che sono delle vere e proprie sculture funzionali riesce a fare un passo in avanti considerevole, offrendo spunti di riflessione degni di nota.
In che modo? Ogni manufatto trova una sua dimensione speciale, in virtù di una spiccata ricerca dei singoli materiali utilizzati e delle forme che gli vengono conferite.
Si assiste, dunque, al ritorno verso un sapere che parte dal passato in quanto artigianale, ma anche di stampo prettamente moderno, vista l’influenza di un tema quale la sostenibilità tanto nella cultura quanto nell’economia e nella società.
Le sculture funzionali, in quanto pezzi unici di design e concepite nel segno dell’arte, sono quindi un antidoto alla sovrapproduzione? La risposta non può che essere affermativa, a fronte di un’affermazione di valori ben precisa, in chiave etica ma soprattutto pratica.
Quando un salvadanaio diventa una scultura funzionale
I salvadanai di NUMI oltre a essere dei pezzi unici di design si rivelano delle vere e proprie sculture funzionali. Questo per via delle caratteristiche predisposte fin dalla fase progettuale: sono infatti il connubio tra arte e design, intento poetico e pratico, funzionalità ed estetica.
Come avviene nella scultura e nell’artigianato, c’è una profonda ricerca dei materiali, alla base dei quali ci sono i principi cardine dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile, a cominciare dalle “3 R” ovvero “Riusa, Riduci, Ricicla”.
Anche il packaging è stato progettato affinché possa dirsi a tutti gli effetti sostenibile e dunque con un basso impatto ambientale, complice l’impiego di soli materiali plastic free.
Completano il tutto una filiera 100% controllata internamente e un’ampia scelta di colori che rendono il salvadanaio di design di NUMI altamente personalizzabile, dando modo a ognuno di noi di trovare la tonalità che più lo rappresenta o quella che desidera (simbolicamente) regalare all’altra persona.
Ti piacerebbe scoprire qualcosa di più sulle sculture funzionali di NUMI e approfondire con noi questo concetto sospeso tra design, arte e artigianato? Contattaci alla mail info@numidesign.it oppure al cellulare +39 393513235160: siamo disponibili a rispondere a qualsiasi tua curiosità.